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“Historia Naturae” di un giardino padano

 




DUE PAROLE D’INTRODUZIONE

 

Dal 2014 ho la fortuna di vivere in una casa, con annesso piccolo giardino di circa 100 metri quadri, presso un piccolo centro abitato disperso nella pianura emiliana – un paesino di 5.000 abitanti o anche meno.

Risiedo esattamente sul limitare del paese e in un certo senso la mia casa segna il confine tra due ambienti ben diversi tra loro.

Se guardo dalla finestra della cucina vedo un paesaggio fatto di tetti bassi in coppi che prosegue fino al piccolo centro storico con i suoi alti campanili.

Se invece guardo dalla finestra del mio studio vedo solo campi coltivati dove, a seconda degli anni, si produce erba medica, mais, sorgo o girasoli.

Due ambienti artificiali ma non troppo compromessi che permettono un flusso costante di animali e altri organismi attraverso Il giardino. Alcuni di loro vi si fermano in cerca di cibo, riparo, partner riproduttivi o luoghi dove deporre le loro uova.

Dal 2018 ho iniziato a tenere un diario di campagna dove, oltre ai lavori in giardino e ai dati relativi alle piante che coltivo, annoto anche le principali osservazioni naturalistiche che faccio in questo piccolo ambiente.

Ho provato a sistemare questi appunti, dettagliati ma disorganizzati, per trasformarli in una piccola banca dati organica che mi permettesse di farmi un’idea precisa delle specie che attraversano il giardino e del motivo che le spinge a farlo. Tuttavia, mettendo mano ai primi tre anni di osservazioni, ho subito compreso che la mole di dati era troppo elevata per essere affrontata tutta insieme; ho quindi optato per iniziare dai soli vertebrati.

Quello riportato qui sotto è dunque un elenco dei vertebrati osservati nel mio giardino tra il 2018 e il 2020.

Un elenco che verrà in futuro aggiornato e ampliato con osservazioni successive ma anche antecedenti di cui recupererò traccia.

Aggiungerò dove possibile anche delle foto sebbene, andando in giardino principalmente per lavorarci, non sempre ho modo di documentare i miei incontri.

Ho deciso di raccontare i miei incontri sotto forma di un asettico e blando elenco di specie dove descrivo brevemente la fenologia, le interazioni con altre specie e altre osservazioni che ritengo possano essere utili per capire come anche un semplice giardino di periferia sia ricco di vita. Questo non significa che ogni incontro non abbia rappresentato per me una sorpresa e un motivo di vera meraviglia, del resto non avrei preso anni di appunti se così non fosse

 


ANFIBI

Una sola specie frequenta abitualmente il mio giardino e da solo rappresenta quindi l’intera classe Amphibia

Rospo smeraldino (Bufotes balearicus)

L’unico anfibio regolarmente presente in giardino, sebbene difficile da intercettare per le abitudini notturne. Le osservazioni avvengono dalla metà di aprile ad agosto, ma il ritrovamento di escrementi fa presupporre una discreta attività in giardino almeno fino a settembre. Non è comunque presente con grandi numeri, tanto che non ho mai osservato più di un singolo esemplare per volta.

Nel 2018 ho trovato un rospo in rimessa ad ottobre e un altro agli inizi di novembre. Entrambi sono stati recuperati e liberati in giardino. Non saprei dire se stavano cercando un riparo o se semplicemente erano rimasti intrappolati durante la ricerca di cibo.

RETTILI

Due specie frequentano il mio giardino di cui una, la lucertola muraiola, è sicuramente il vertebrato (e forse l’animale in genere) più facilmente osservabile al suo interno. Sebbene due specie possano sembrare poche bisogna considerare che comunque l’erpetofauna locale non è molto variegata. La lista dei rettili autoctoni del piacentino conta infatti solo quattordici specie. Di queste la maggior parte è rinvenibile negli ambienti collinari (Vipera, Colubro di Riccioli) e delle specie visibili anche in pianura varie sono legate agli ambienti umidi (Natrice dal collare, Testuggine palustre) o sembrano scomparse in tempi recenti (Lucertola campestre)

Biacco (Hierophis viridiflavus)

Forse il più efficiente e grande predatore selvatico del giardino sebbene le osservazioni siano abbastanza sporadiche. Solo un adulto e tre giovani osservati in questi tre anni. La presenza dei giovani tuttavia dimostra l’importanza del giardino come luogo di riproduzione per questa specie. Un esemplare purtroppo è stato trovato ferito da un gatto. Mi è stato inoltre riferito di un caso in cui un biacco predava una lucertola formando così una piccola catena alimentare interna al giardino.

 Lucertola muraiola (Podarcis muralis maculiventris)

Dei due rettili presenti è di gran lunga il più facile da incontrare e anche il più confidente. Anzi si può dire che sia il vertebrato con le presenze più stabili in giardino. La specie è visibile tutto l’anno da febbraio a dicembre. Solo in gennaio manco totalmente di osservazioni. In inverno generalmente approfitta delle giornate più calde per uscire a termoregolare ma in alcune occasioni ho visto la specie attiva anche con condizioni climatiche decisamente avverse. Non ha abitudini arboricole ma per il resto è osservabile in ogni tipo di ambiente domestico. Ho cercato di favorirne ulteriormente la presenza anche con la realizzazione di un apposito muretto a secco dove questi animali possono trovare riparo. In autunno e inverno molti esemplari entrano addirittura in casa, anche al secondo piano, presumo muovendosi lungo le pareti esterne, e mi tocca quindi raccoglierli e riportarli all’esterno. La specie potrebbe anche riprodursi in giardino che sicuramente riveste un ruolo fondamentale almeno come “nursery”, visto il discreto numero di esemplari giovani che si possono osservare tra giugno e ottobre. La specie ha anche un ruolo interessante nelle semplici reti alimentari che coinvolgono il mio giardino: è stata infatti osservata una predazione da parte di un biacco e successivamente anche una da parte di un merlo maschio adulto. Non posso escludere predazioni da parte dei gatti anche se non ne ho mai osservate direttamente. Solo una volta mi è sembrato però che un gatto in caccia smuovesse i sassi per cercare di catturarle.

Lucertola con due code.  A volte capita che le lucertole, se predate, perdano la coda come forma di difesa. La stessa poi ricresce senza problemi. Se il distacco non avviene correttamente e totalmente però si può creare una situazione peculiare per cui l’animale presenta ancora la vecchia coda ma in contemporanea ne cresce anche un’altra. Ho osservato per la prima volta questo fenomeno su un esemplare il 9 maggio 2018. Ho poi potuto rivedere lo stesso rettile in altre tre occasioni (31 maggio, il 2 luglio e l’11 agosto) e questo mi ha permesso di apprezzare la ricrescita della coda nell’arco di quattro mesi.

Sottospecie. In giardino, come del resto in tutto il territorio emiliano e lombardo, è presente la sottospecie P. m. maculiventris

 

 

UCCELLI

Le 18 specie di uccelli osservate rappresentano circa il 70% di tutti i vertebrati osservati in giardino in questi tre anni. Principalmente si tratta di esemplari appartenenti all’ordine dei passeriformi, in minor numero columbiformi legati ad ambienti artificiali e in una sola occasione, un accipitiforme

 

ORDINE: Accipitriformes

Un’unica specie osservata

Sparviere (Accipiter nisus)

Una femmina di sparviere ha frequentato regolarmente il circondario come territorio di caccia. Sebbene l’abbia ammirata più volte in volo sopra al quartiere in una sola occasione, il 17 agosto 2018, questo rapace è planato nel mio giardino. 

Questo è quanto annotai in proposito sul mio diario:

17 agosto 2018

Nel tardo pomeriggio una femmina di sparviere è piombata nel giardino portando con se una preda. Scesa a terra ha emesso numerose volte il suo richiamo e dopo una ventina di secondi è volata nuovamente via.

 

ORDINE: Columbiformes

All’ordine dei columbiformi appartengono 4 specie osservabili nella pianura piacentina: colombo di città, colombaccio, tortora dal collare, tortora selvatica. Ad esclusione dell’ultima citata tutte le specie sono regolarmente osservabili in ambiente urbano e tutte sono state osservate, almeno una volta, anche nel mio giardino di casa.

Colombo di città (Columba livia var. domestica)

Il centro storico, distante non più di mezzo chilometro da casa mia, ospita una nutrita popolazione di colombi che approfittano di alcuni edifici abbandonati per nidificare. Gli stessi animali hanno l’abitudine di foraggiare nei campi attorno al paese. Non è quindi raro che nei dintorni del giardino si radunino stormi anche di notevoli dimensioni che arrivano tranquillamente a superare il migliaio di esemplari. Questo avviene prevalentemente a seguito di lavorazione del terreno che portano in superficie artropodi del suolo e semi e delle operazioni di raccolta, quando sul terreno rimangono solo le stoppie. Nonostante si tratti di una specie comune e sinantropica le occasioni d’incontro in giardino sono state molto limitate.  Nel settembre 2019 alcuni esemplari si sono posati sul tetto di casa arrivando dai campi circostanti. Nel luglio 2020, in una paio di occasioni, un esemplare si è posato sempre sul tetto. L’aspetto più curioso è come vari esemplari sembrino apprezzare come posatoio il tetto di un mio vicino dove stazionano regolarmente spostandosi occasionalmente su quello di un altro vicino mentre ignorano regolarmente tutti gli altri del circondario.

Colombaccio  (Columba palumbus)

Specie relativamente abbondante in pianura padana, preferisce gli ambienti alberati a quelli edificati. Occasionalmente si possono osservare singoli esemplari o coppie presso la piccola siepe arborea che delimita la fine della strada e l’inizio dei campi. Nel giardino osservato solo un esemplare in canto il 13 marzo 2018

Tortora dal collare (Streptopelia decaocto)

Specie diffusa in ambiente urbano e abbondante nel circondario ma che frequenta raramente il giardino: solo un paio di osservazioni tra 2018 e 2019 mentre si è fatta più assidua nel 2020. Resta comunque l’unica specie ad aver tentato una nidificare quando, ad aprile 2020, una coppia ha tentato di fare un nido sulla facciata principale della casa.

Le tortore che frequentano la mia abitazione lo fanno principalmente per attività di foraggiamento, Si tratta di singoli esemplari che si muovono però al seguito di gruppi di passeri d’Italia o storni, forse proprio attirati dalla loro presenza.  Alcune usano semplicemente l’antenna della televisione come posatoio. In queste occasioni si possono osservare da uno fino a tre esemplari in contemporanea.

Risulta interessante notare come due specie di columbiformi, entrambe diffuse in ambiente urbano, sfruttino posatoi totalmente diversi.  Infatti se i piccioni si posano di rettamente sui tetti, come i loro antenati avrebbero fatto sul ciglio di una scogliera, le tortore prediligono le antenne televisive che, presumo, rappresentano un surrogato dei rami di un albero o di un arbusto, posatoi che queste specie prediligono, ma posto in posizione più sicura.

 

Dal diario

                               27 novembre 2018

Una banda di ben 17 passeri d’Italia si muove in giardino alla ricerca di cibo. Ad essi si è unita anche una tortora dal collare. Si tratta di un fatto insolito perché generalmente le tortore non entrano nel giardino e sembrano preferire le superfici asfaltate, come la strada di fronte a casa, per cercare cibo.

 

ORDINE:Passeriformes

 

Rondine comune (Hirundo rustica )

Uccello migratore. In primavera lo si osserva facilmente sui medicai attorno a casa e lungo le stradine di campagna. Contrariamente al balestruccio, suo parente stretto con abitudini urbane, la rondine si alimenta volando radente sui campi e nidifica presso stalle e altri ambienti di cascina. Nonostante la vicinanza di siti di nidificazione e foraggiamento la specie non si muove attorno a casa mia. Solo nella seconda metà di agosto stormi di rondini si presentano puntualmente nel mio giardino. Sostano qualche giorno volando ininterrottamente, mattina e pomeriggio, attorno a casa. Credo si tratti di stormi in migrazione, anche se non ne sono sicuro, mentre ho qualche certezza in più su cosa le attiri: negli stessi giorni infatti si possono notare sciami di insetti attorno a casa e soprattutto i voli nuziali delle formiche, probabilmente rappresentano il lauto banchetto di cui questi uccelli approfittano.

 

Balestruccio (Delichon urbicum)

La specie nidificava un tempo presso la vicina via Firenze, in un paio di occasioni ho osservato questi uccelli in volo attorno a casa e sopra al giardino. In entrambe le occasioni mentre questi uccelli cacciavano in prossimità del suolo un gruppo di rondoni stazionava appena sopra il livello dei tetti delle villette. La mia idea è che entrambe le specie, ognuna secondo le proprie nicchie spaziali, approfittassero di una stessa nuvola di aeroplancton. La prima osservazione, nel giugno 2018, ha visto protagonista un piccolo stormo di questi uccelli, nel secondo caso invece, in aprile 2019, solo un esemplare cacciava attorno a casa. Queste osservazioni sono in linea con il decremento degli esemplari nidificanti in via Firenze. Decremento a cui non hanno giovato i successivi lavori di manutenzione delle palazzine che la specie usava per costruire i suoi nidi. 

 

Pettirosso (Erithacus rubecula)

Frequentatore invernale del giardino, rappresenta una delle presenze fisse e costanti della stagione fredda. I singoli esemplari presentano un comportamento abbastanza variegato, alcuni sono più confidenti ed altri più schivi. Li accomuna però un atteggiamento solitario, almeno in questa stagione infatti e nonostante le decine di osservazioni accumulate, non ho mai visto entrare in giardino più di un esemplare per volta. Sfruttano varie aree del giardino a scopo alimentare cercando cibo prevalentemente a terra e più raramente sui rami degli arbusti e presso le mangiatoie.  Inoltre, fino ad ora, è l’unica specie che abbia approfittato della vaschetta che ho posizionato per concedere bagnetti rinfrescanti ai volatili.  Interagisce spesso con altre specie e ho avuto modo di osservare dispute territoriali con altri uccelli, dalle poche osservazioni sembra che entri in competizione diretta con i codirossi spazzacamino e invece preferisca evitare lo scontro con le cinciallegre, aspettando che queste escano dal giardino prima di entrare in cerca di cibo. Purtroppo ho assistito anche ad un tentativo di predazione da parte di un gatto, fortunatamente non andato a buon fine.

 Codirosso comune ( Phoenicurus phoenicurus   )

Presenza insolita a differenza del suo parente stretto, il codirosso spazzacamino, di cui apparentemente non condivide le abitudini sinantropiche. La specie è stata osservata solo 4 volte nell’arco del 2019. In particolare le prime due osservazioni, in primavera, riguardavano un maschio. In ottobre invece una femmina è venuta sotto al portico per ripararsi dalle violente piogge, mentre 4 giorni dopo in giardino è apparsa, per la prima volta, una coppia maschio-femmina

 

Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros )

Ospite invernale fisso del mio giardino, appare in gennaio per andarsene entro metà marzo. Frequenta il giardino e si avventura anche sui davanzali delle finestre, cosa che gli altri passeriformi non fanno.  Non è mai presente più di un esemplare per volta e i maschi mostrano un comportamento fortemente territoriale che esibiscono con un diversificato campionario di comportamenti. Per queste esibizioni gli uccelli sfruttano le varie posizioni rialzate presenti in giardino: i colonnini del cancello, i fusti del banano, il tettuccio della mia auto. Si alimentano sia a alle mangiatoie che a terra, dove beccano le briciole che si staccano quando altri uccelli becchettano a quelle stesse mangiatoie.

Molto interessanti anche le interazioni con altre specie. Il codirosso spazzacamino ad esempio entra spesso in competizione con le cinciallegre presso le mangiatoie. Nel gennaio 2019 invece un maschio che entrava in giardino veniva regolarmente cacciato da un pettirosso.

Dal diario

27 gennaio 2019

Guardando dalla finestra vedo un maschio di codirosso spazzacamino fermo sulla colonna del cancello. Ad un certo punto vola via scacciato da un pettirosso particolarmente aggressivo. E’ la seconda volta in due giorni che vedo una scena simile; ieri il codirosso spazzacamino cercava cibo sul terreno, sotto la siepe e il pettirosso è arrivato per cacciarlo. Il fatto che entrambe le specie si alimentino a terra mi fa pensare che questa territorialità interspecifica sia motivata da una competizione per le scarse risorse alimentari che in questa stagione il giardino può offrire.

 Merlo (Turdus merula)

Presenza abituale e costante in tutte le stagioni dell’anno. Di solito un esemplare, più raramente due, nel secondo caso può trattarsi di coppie, di due maschi occupati in una disputa territoriale oppure di giovani in fase raminga seguiti da un adulto. Nella primavera del 2019 il giardino è stato frequentato da un maschio adulto e un giovane facilmente riconoscibili in quanto l’adulto era visibilmente ferito.   I motivi di accesso al giardino sono molteplici: dal semplice transito alle manifestazioni territoriali come scontri tra maschi o esibizioni di canto; molti esemplari lo apprezzano anche per le attività di foraggiamento ed in particolare di predazione. Tra le specie cacciate vi sono lombrichi e grilli campestri, in un caso, nel 2019, ho assistito anche ad una predazione su lucertola.

 Scricciolo (Troglodytes troglodytes )

Un unico esemplare osservato in giardino il 3 gennaio 2018

 Pigliamosche (Muscicapa striata)

Una sola osservazione nella primavera del 2018, un esemplare in alimentazione

 Cinciallegra (Cyanistes caeruleus)

Forse il più colorato ed appariscente degli ospiti del mio giardino. La specie è stanziale tuttavia le osservazioni fuori dal periodo invernale sono rare. La maggior parte delle annotazioni riguardano incontri avvenuti tra ottobre e febbraio e strettamente legate al posizionamento delle mangiatoie che questi uccelli frequentano assiduamente. Di solito osservo uno o due esemplari per volta ma occasionalmente compaiono anche gruppi di dimensioni maggiori, difficili però da stimare con sicurezza a causa dell’estrema mobilità della specie. Il maggior numero di esemplari osservati in contemporanea (e contati con certezza) è di quattro individui, di cui due impegnati in una disputa territoriale tra loro e con un codirosso spazzacamino.  Quasi sempre si tratta di adulti. La specie frequenta il mio giardino esclusivamente per scopi alimentari. Apprezzano molto le mangiatoie invernali, tuttavia trovano anche altre fonti di cibo ed è facile vederle becchettare qualcosa, presumo piccoli insetti, dai rami della mia forsizia.

Dal diario

15 maggio 2018

Una cinciallegra si muove sotto al portico. Non si è accorta che sono dall'altra parte del vetro e quindi la osservo da vicino. La vedo attaccarsi alle inferiate davanti alla porta a vetri e da lì balzare veloce sullo stendino per poi aggrapparsi ad colonna del portico ad appigli che non riesco neanche ad immaginare, poi torna allo stendino per poi volarsene via senza accorgersi della mia presenza..

Cinciarella (Cyanistes caeruleus)

Frequenta il mio giardino solo durante il periodo più freddo dell’anno e la maggior parte dei passaggi avvengono tra gennaio e febbraio. Tutte le osservazioni sono legate alla presenza delle mangiatoie. Al contrario delle cinciallegre, che tendono ad entrare in giardino da sole o in coppia, le cinciarelle si muovono sovente anche in piccole bande, mai comunque in numero superiore ai 5 esemplari

 

Dal diario:

16 febbraio 2020

Mentre stendo i panni una cinciarella si alimenta tranquilla dalle mangiatoie. La mia presenza sembra non disturbarla minimamente sebbene mi muova a pochi passi da lei

 Gazza  (Pica pica)

Specie con abitudini fortemente sinantropiche e comune in zona. Nonostante questo le osservazioni in giardino sono state sporadiche: tre in tutto tra il 2018 e il 2019. In tutti e tre i casi hanno riguardato un singolo esemplare e in due casi erano legate ad attività di foraggiamento.

 Storno (Sturnus vulgaris)

 Specie diffusa nel centro abitato. I canti di questi uccelli sono uno dei suoni più caratteristici di febbraio e spezzano il tipico silenzio di fine inverno. La specie appare in paese (e in contemporanea, anche nel mio giardino) attorno all’otto febbraio.  Appena arrivati spendono moto tempo nel canto e a questo scopo usano anche l’antenna di casa come posatoio. Sebbene si tratti di uccelli molto comuni non trovano particolari attrattive nel mio giardino, le presenze sono sporadiche e si concentrano tra fine inverno ed inizio primavera. 

 Passero italiano (Passer italiae)

Specie comune in giardino come del resto in tutti i parchi privati o condominiali della zona, in particolare se sono presenti arbusti o siepi dove la specie può trovare rifugio, anche quando si riunisce in piccole bande. Nel 2018 e nel 2019 alcuni passeri hanno frequentato regolarmente il giardino tra marzo e novembre. In particolare a luglio questi animali approfittavano della compostiera, quando la dimenticavo aperta, per alimentarsi; immagino si nutrissero delle larve di ditteri che vi proliferavano nei mesi più caldi. Nel 2020 invece la specie si è vista con abbondanza nel mese di febbraio quando ha approfittato regolarmente delle mangiatoie, dopodiché non ne ho più rivisti fino novembre quando un singolo esemplare è andato a posarsi sul tetto.

Frequentano il giardino con numeri estremamente variabili, a volte si tratta di singoli esemplari a volte sono bande molto numerose: il più grande assembramento di passeri che sono riuscito a censire con certezza era di 17 esemplari. Quando foraggiano a terra si accompagnano spesso a singoli esemplari di tortore dal collare, sopportate (penso) in virtù delle loro maggiori dimensioni, al contrario quando si riuniscono attorno alle mangiatoie mostrano un comportamento molto aggressivo sia a livello intraspecifico sia in presenza di altre specie come ad esempio le cinciarelle.

 

Dal diario:

1 marzo 2020

Un gran via vai di cinciallegre e di passeri alle mangiatoie in questi ultimi giorni prima che, finito ormai l’inverno, le sospenda fino ai prossimi freddi. Cerco di capire se tra le cinciallegre che si avvicendano due formano una coppia come sembrerebbe dal loro comportamento. Soprattutto però mi colpisce una scena di una discreta violenza: c’è gruppo di passeri all'ultima mangiatoia ancora bella piena, un maschio si aggrappa alla retina provando dal basso a staccare qualche boccone Accanto a lui si alimenta anche una femmina appoggiata su un sottile ramo. Questa, appena nota il commensale, lo colpisce violentemente centrandolo col becco in piena pancia al chiaro scopo di farlo allontanare.

Fringuello  (Fringilla coelebs )Osservati esclusivamente a marzo 2018. Un paio di esemplari hanno frequentato assiduamente il mio giardino. La prima volta che li ho osservati stavano cercando riparo dalle piogge e le volte seguenti erano in alimentazione.

 

MAMMIFERI

ORDINE: Eulipotyphla

Riccio europeo (Erinaceus europaeus)

Specie sicuramente sottostimata per le sue abitudini notturne. Le prime avvisaglie della sua presenza sono della tarda primavera 2019 quando, partendo all’alba per un censimento naturalistico, ne osservai uno entrare nel giardino dei miei vicini. A maggio 2020 la prima prova del passaggio della specie anche nel mio giardino con il ritrovamento di una fatta riconducibile a questa specie e finalmente, a fine agosto dello stesso anno, il primo incontro ufficiale con un riccio in carne e ossa in giardino! Incontro piacevole ma allo stesso tempo molto doloroso in quanto l’animale mi è letteralmente rotolato addosso fuoriuscendo da un sacco di terriccio che stavo svuotando per rabboccare un’aiuola. Se per me l’esperienza non è stata piacevole non si può dire altrettanto del riccio che, nonostante abbia terminato la sua ruzzolata andando a sbattere contro un sasso, ha continuato a dormire. Prima di continuare i lavori ho quindi preparato un rudimentale riparo di scatoloni e stracci dove porlo al sicuro fino alla sera, quando ha ripreso la sua strada e se n’è andato.

 

ORDINE: Soricomorpha

Crocidura minore (Crocidura suaveolens)

Presenza accertata grazie a un paio di ritrovamenti

ORDINE:  Rodentia

Topo selvatico (Apodemus cfr. sylvaticus)

Specie osservata, tra il 2018 e il 2020, principalmente tramite i resti di predazioni dei gatti o esemplari trovati avvelenati. In entrambi i casi è impossibile dire però con certezza se fossero animali che bazzicavano in giardino o che vi sono stati trasportati solo come prede. I topi avvelenati sono riconoscibili per la presenza, attorno all’animale, di fatte dai colori blu--metallici. In precedenza la specie era maggiormente osservabile in giardino ed ho avuto modo di vedere anche esemplari in movimento attorno alla loro tana e altri appena predati dai gatti vaganti. Presumo che la specie fosse ben presente in giardino quando la casa era a rustico e la vegetazione alta. Da quando invece la casa è frequentata e passo dopo passo, il giardino è stato prima dissodato e poi arricchito di arredi e piante, i margini di abitabilità per i roditori selvatici, in particolare quelli meno legati alla convivenza con l’uomo, si si sono via via ristretti. L’eliminazione della compostiera, a inizi 2020, è stata l’ulteriore elemento che ha fatto collare le presenze di roditori in giardino a cui è venuta a mancare una fondamentale e costante risorsa alimentare.

 

Ratto nero (Rattus rattus)

Specie problematica di cui evidentemente non voglio favorire la presenza. Nel febbraio 2020 ho scoperto che un esemplare aveva scavato la tana nei pressi della compostiera.  Dopo averlo allontanato ho deciso, seppur con rammarico, di smantellare la compostiera.

 ORDINE: carnivora

Gatto domestico (Felis silvestris catus)

I gatti sono animali di proprietà ma vaganti nell’ambito del giardino e con ampie interazioni, loro malgrado, con le specie selvatiche che lo popolano. Tra le prede documentate ci sono topi selvatici, crocidure minori e biacchi. In un’occasione ho anche assistito ad un tentativo di predazione su un pettirosso per fortuna andato a vuoto. Inoltre ho visto un esemplare smuovere i sassi del muretto a secco e anche se non posso esserne certo, mi sono fatto l’idea che stesse cacciando le lucertole, va comunque detto che la popolazione di lucertole del mio giardino sembra godere di buona salute e non appare minacciata dalla presenza dei felini domestici. Anche per quanto concerne le attività di giardinaggio la specie crea piccoli disagi scavando la terra fresca e non ancora compattata. Creano così danni dove ho piantato da poco i bulbi oppure ho seminato di recente e mi fanno perdere varie piantine. Inoltre questi animali tendono a lasciare in giro i loro escrementi, oltre ai resti delle loro prede.  I gatti del vicinato frequentano regolarmente il mio giardino che sembra essere molto attraente. Presumo che la mancanza di cani e la presenza di una recinzione lo renda un luogo sicuro per riposare o consumare le loro prede. L’unico potenziale nemico che i gatti vi trovano sono proprio i loro conspecifici con cui spesso entrano in conflitto per il territorio.

La grande variabilità di colori che questi animali presentano permette di riconoscerli individualmente e comprendere quanti animali si muovano in giardino e quali siano le loro interazioni. Nel 2018 ad esempio quattro differenti gatti hanno frequentato il mio giardino. Di essi due appartenevano sicuramente ai vicini e altri due ipotizzo fossero randagi. Nel 2019 tre distinti gatti hanno frequentato il giardino, due esemplari erano sempre quelli di proprietà dei vicini mentre per il terzo esemplare, bianco e a macchie nere, non saprei dare indicazioni più precise. Nel 2020 sono invece cambiate drasticamente le dinamiche territoriali. Ad inizio anno i vicini di fronte hanno infatti adottato un gatto bianco e grigio che sembrava essersi impossessato del territorio rendendosi protagonista di alcune dispute territoriali osservate tra febbraio e marzo. Ad agosto invece è arrivato un randagio bianco e giallo di cui i vicini sul retro hanno iniziato lentamente ad occuparsi fino ad adottarlo definitivamente a fine anno. Un gatto particolarmente confidente e allo stesso tempo girovago, una combinazione di cose che lo ha fatto vagare sempre più spesso in giardino dove ha trovato varie rifugi sicuri dove riposare nell’erba alt o dietro i vasi. Ad oggi questo gatto è sicuramente diventato una presenza stabile e particolarmente confidente. Quasi una parte integrante del giardino che lui sicuramente considera come parte di casa sua.

Dal diario:

9 gennaio 2020

l gatto bianco e grigio dei vicini si muove cauto sotto la siepe di ligustro tra il marciapiede e la strada, proprio accanto alla mia auto parcheggiata. E’ a caccia, ha puntato un pettirosso ma fortunatamente all’ultimo fallisce il bersaglio e l’uccello vola via trovando un rifugio sicuro sulla colonnina del mio cancello. Dopo aver sfogato la sua rabbia sulla mia auto, con un mio certo disappunto, va a infilarsi nello spazio sopra ad una delle ruote anteriori per riposare e scordare il recente fallimento. Intanto il pettirosso, ripreso un po’ il fiato, inizia ad esplorare il giardino ma, a titolo precauzionale, senza scendere più a terra. Così il mio piccolo ospite passa dal colonnino ai rami della forsizia dove scopre le palle di grasso appese e inizia a becchettare un po’.

Lo trovo un comportamento molto interessante da osservare perché di solito questi uccelli preferiscono cibarsi a terra, magari proprio delle briciole che cinciallegre o passeri lasciano cadere in prossimità di quelle stesse mangiatoie. In effetti, a causa di una serie di concomitanze, il pettirosso sta mostrando un comportamento insolito per la specie. Mi chiedo se stia solo approfittando di un’occasionale risorsa di alimentare, mentre attende che sotto di lui la situazione si calmi, o se quello che sto osservando è l’apprendimento di un nuovo comportamento che vedrò ripetersi nei giorni successivi.


Commenti

Marco Vinci ha detto…
Ho apprezzato molto questo scritto. Denoti un'indole da vero naturalista: ti interessa la natura circostante per mera passione, senza tornaconti. Ti invito a pubblicare nuove osservazioni. Non scoraggiarti se hai pochi lettori, ciò non è indice dello scarso valore dei tuoi scritti bensì indice dello scarso valore del pubblico di massa, basti pensare al grande successo di piattaforme come Instagram ed Onlyfans. Ciononostante esiste una nicchia di internauti, di cui io faccio parte, che sa apprezza ciò che scrivi. Cordiali Saluti.

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